formazione a distanza
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Evviva la formazione a distanza!

Ai tempi del coronavirus siamo stati obbligati, volenti o nolenti, alla formazione a distanza. Eppure, a poco più di un mese dall’inizio del “blocco”, alcuni punti di forza della FAD stanno emergendo.

Distanza e lontananza non sono la stessa cosa

Si può essere vicini nonostante la distanza, purché la lontananza non sia un atteggiamento, un modo di fare, un pretesto per abbandonare il tentativo di «restare in relazione».

Noi di Ohana abbiamo capito che il trucco sta nel potenziare la relazione attraverso la tecnologia e non «malgrado» quest’ultima.

La FAD ha dei vantaggi

Premesso che, per una buona FAD servono dei computer funzionanti, delle connessioni di tutto rispetto e la pazienza di imparare ad usare gli strumenti che il Web o le varie piattaforme ci mettono a disposizione, la FAD ha dei punti di forza notevoli! Vediamo i più cruciali.

È obbligatorio fare una scelta di campo: esserci o non esserci

Non è una citazione dall’Amleto di Shakespeare, è piuttosto una verità emersa con la formazione a distanza. La FAD ha impedito a noi insegnanti, educatori e tutor di «esserci tanto per fare presenza», e di converso ha impedito agli studenti di «stare lì a scaldare la sedia».

Si tratta di una vera e propria rivoluzione che ha dissipato la nebbia di ipocrisie scesa da secoli sulla didattica in presenza.

Sincrono o asincrono? Il doppio delle possibilità

Con la formazione a distanza è possibile lavorare in simultanea, facendo ad esempio delle dirette, le cosiddette live session, oppure lavorare in differita, cioè in «asincrono». Docente e discente, tutor e studente possono preparare materiali e studiare in tempi diversi, per poi rimandare le domande, l’interazione, i chiarimenti al momento di confronto diretto garantito dalle live.

Cosa non ho capito? Il potere dell’autoriflessione

Vista dalla parte dello studente, cioè di colui che apprende, come discente, e che ha la responsabilità di costruire il proprio bagaglio culturale, la FAD rappresenta un’occasione preziosa. Stando di più da solo davanti a se stesso, alle cose da fare, agli obiettivi trasversali o disciplinari da raggiungere, lo studente si abitua, poco alla volta, ad interrogarsi sull’efficacia del suo personale apprendimento. Senza che se ne renda conto, allora, lo studente acquisisce l’abilità più importante di tutta la sua vita: «impara ad imparare», potenziando così la capacità di effettuare delle «autovalutazioni».

L’autovalutazione è la prova che lo studente sta diventando il maestro di se stesso!

Come posso essere più chiaro?

In modo simmetrico, possiamo inquadrare la FAD dal punto di vista del tutor, del docente, dell’educatore. Insomma, possiamo vedere cosa cambia dalla visuale di chi ha il compito di trasmettere passione e amore per la conoscenza.

Docenti, tutor, educatori e (perché no?) genitori imparano ad affinare le loro capacità comunicative. Noi di Ohana ci siamo resi conto che siamo sempre più abituati a chiederci: «come possiamo essere più efficaci?».

Anche i formatori, dunque, stanno beneficiano della FAD e si stanno misurando con l’obiettivo cardine della didattica:

arrivare a ciascuno per arrivare a tutti!

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